Festivaletteratura - Mantova, Provincia di Mantova

Asus M.

Il festival è un evento meraviglioso. Organizzato in modo ineccepibile. Ho dato 1 stella per gli albergatori mantovani. Fino a 2/3 anni fa si poteva alloggiare in centro a circa 80..100 euro a notte x 2 persone. Ora è difficile scendere sotto i 200 euro a notte. Veri e propri ladri. Dopo 13 festival consecutivi abbiamo disdetto la tessera e non ci siamo più andati. Peccato

Laura P.

Splendida iniziativa ma non gestita molto bene per quanto riguarda la biglietteria. Si richiedono quattro biglietti per due eventi, ed in busta ne ritrovi solo uno per rispettivi due eventi.
Ritornando appena riscontrato l'errore in biglietteria ti rispondono che oramai tutti i biglietti sono stati venduti.
Quindi, consiglio controllate la busta chiusa che contiene i biglietti. Di sorprese potreste averle anche voi.
Continuando, ci si reca ad eventi con ingresso libero e dopo un quarto d'ora che attendi ti dicono che l'evento annullato (ore 11 "La cittá come metamorfosi della democrazia" con Sarantis Thanopulos) è stato annullato!!!.
Visto che già negli scorsi anni sono avvenuti problemi simili, credo che non rinnoveremo le tessere e tanto meno ci torneremo. Con grande dispiacere ma non si possono fare 200 km per essere trattati così.

Martina T.

Il Festival della Letteratura è un’esperienza che lascia il segno, un luogo in cui la cultura diventa tangibile, qualcosa che puoi quasi toccare con mano. Durante la settimana del festival, ogni angolo della città sembra animarsi di una vita propria, trasformandosi in uno spazio carico di magia e vitalità. È come se la città stessa si reinventasse, vibrando al ritmo delle parole, delle storie e delle idee.

Un aspetto che colpisce immediatamente è l’incredibile organizzazione, resa possibile grazie ai ragazzi del volontariato. Sono educati, gentili e sempre pronti a dare una mano, rendendo l’esperienza ancora più piacevole. Con la loro disponibilità e cortesia, fanno sentire ogni visitatore accolto e a proprio agio, contribuendo a creare un’atmosfera di condivisione e comunità.

Ogni luogo del festival, dai palazzi storici ai giardini, sembra respirare una nuova energia, diventando il palcoscenico ideale per incontri, dibattiti e presentazioni. È impossibile non lasciarsi coinvolgere dall’entusiasmo che permea l’aria: ovunque si volga lo sguardo, c’è qualcosa di interessante da scoprire, un nuovo autore da conoscere, un dialogo che arricchisce. Questo festival non è solo un evento, ma un vero e proprio viaggio nel cuore della cultura.

Irene B.

Vivere alcuni giorni immersi nella meraviglia dei pensieri, delle curiosità e dell'entusiasmo di persone che hanno avuto il coraggio di seguire le loro intuizioni.

salvatore T.

Anche quest'anno 2019 Mantova è la patria della letteratura, ma non solo anno dopo anno anche scrittori-artisti che creano graphic novel hanno sempre più spazio e se l'anno precedente ha visto in piazza Sardello l'artista zerocalcare (kobane calling; un polpo in gola; la profezia dell'armadillo; macerie prime; etc) quest'anno danno il ben venuto all'autore messicano Tony Sandoval ed all'italianissimo Igort. In particolare Igort spiegava la sua carriera in Giappone come mangaka ed annunciava l'anteprima del su o film, basato sul omonimo fumetto, 5 è il numero perfetto.
Consiglio a grandi e piccini di andare ed approfittarne per visitare questo piccolo Borgo per-rinascimentale culla dei Gonzaga e provare gli ottimi salumi mantovani.

Giulia M.

L’arte della cultura.

Simone G.

L'ho vista praticamente nascere, facendo il volontario prima dell'invenzione delle magliette blu. Posso dire che è nata (da un idea di Peter Florence - Hay Festival) già grande e unica: la miglior festa letteraria d'Italia, andando oltre al "reading on stage". E' rimasta fedele a se stessa conservando quell'aurea melanconica e dolce che hanno le giornate di inizio settembre.

Gabriele C.

Sembra impossibile che un'iniziativa così bella possa nascere e prosperare in Italia.
Non sono un lettore vorace, tutt'altro, ma anche solo girare per Mantova, nei giorni del Festival, è bello e stimolante.
Spesso non conosco il 90% degli autori presenti, ma il bello è proprio quello: personalmente cerco di andare agli eventi gratuiti e trovo sempre qualche spunto di riflessione che mi stimola al ragionamento.
Mi spiace che a qualcuno sembri un contesto "radical chic": io non sono radical, non sono chic, non sono particolarmente aperto di vedute, ma mi sembra semplicemente una manifestazione in cui ogni volta puoi imbatterti in qualcuno che ha qualcosa di interessante da dire.

In più, è quasi straniante passeggiare fra una moltitudine enorme di persone che sfoggiano (magari non tutti, ma in maggioranza) una buona educazione un po' sopra alla media.