matteo D. R.
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C/so Vittorio Emanuele - Pratola Serra - "21 aprile 2004, giorno, ore 11. Esperienza indimenticabile, luogo meraviglioso, piazzetta con rudere di edificio ottocentesco, strada rupestre con muschio, messaggero di pietra, musica celestiale, inquietanti presenze”.
PARTE 2 - RIGENERATION - RIGENERAZIONE GREEN DALLA PIAZZETTA - NEW URBANISM.
LA RICERCA DELLA QUALITA’ URBANA – “New Urbanism Movement” –
ZONING CODE – TOWN OF PRATOLA SERRA
Premessa.
Il Paese di Pratola Serra vede il fallimento, come gran parte dei paesi irpini coinvolti nel processo di ricostruzione post-sismica, nell’incapacità di sviluppare una propria identità urbanistica e quindi sociale.
A partire dalla “ricostruzione” il paese ha continuato a frammentarsi, fuggendo verso la periferia, creando così una serie centri sub-urbani (fuori sito, 167, colle del noce, ecc.) a bassa densità edilizia e bassa qualità urbana, non dotati di autonomia funzionale, privi di servizi e spazi pubblici assolutamente sradicati dal contesto circostante, e privi di qualsiasi identità.
Inoltre il depauperamento sociale a vantaggio dell’aumento del traffico veicolare nella cerchia urbana, del loro impiego e della loro versatilità, ha enfatizzato la vita stradale, modificando il rapporto tra strada ed abitazione. Si sono create così delle estese periferie che non hanno nessun centro e confine marcato, agglomerati scomposti, che hanno aumentato il senso di isolamento della gente. La periferizzazione del costruito ha coinciso con la periferizzazione del sociale.
Ancora una volta vengono proposti modelli urbanistici fallimentari ai quali in altri contesti è stato imputato un impoverimento delle forme della vita associata.
RIFLESSIONI SU UNA NUOVA PIANIFICAZIONE – STRATEGIE PER UNO SVILUPPO EQUILIBRATO E SOSTENIBILE.
A livello tattico occorre definire il come fare essendo ormai sostanzialmente scelto il cosa fare, ovvero la strategia.
A questo livello occorre elaborare progetti urbanistici con i quali attuare “il quadro generale”, attraverso una strategia integrata che cioè minimizzi i consumi energetici, (servizi, infrastrutture ecc.) riqualifichi il patrimonio abitativo/culturale/ambientale, in una prospettiva sistemica, che leghi lotta alla marginalità urbana, lotta alla disoccupazione, uso efficiente dell’energia, valorizzazione della posizione geopolitica del paese, e valorizzazione delle risorse naturali/ecologiche, da cui possono conseguire più elevati tassi di attività.
L’urbanistica a Pratola deve rivedere molti suoi approcci se vuole realmente contribuire allo sviluppo, dovrà essere una urbanistica di equilibrio tra natura e manufatti tra sistema naturale e sistema economico e sociale. Se è vero che l’energia è la risorsa fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi sistema, occorre tenerne conto nel nuovo assetto spaziale. Il compito fondamentale della pianificazione territoriale dovrebbe essere quello di identificare un ambiente naturale di supporto al paese.
Considerando che il 25-30% dell’energia consumata è dovuta al settore dei trasporti, risulta immediato riconoscere la centralità di questo settore nell’urbanistica di Pratola Serra.
Quanto sopra pone problemi di valutazione e di scelta tra esigenze generalmente in conflitto, per esempio da un lato l’aumento dei mezzi di trasporto migliora l’aumento del sistema produttivo, dall’altro aumenta i problemi di salute e delle risorse ambientali.
Vanno piuttosto individuate quelle soluzioni fisico-spaziali capaci di conseguire insieme maggiore efficienza e minore inquinamento. Ciò è possibile ideando e promovendo nuovi modelli di assetto urbano che minimizzano la mobilità nel paese (case/servizi) con aree centrali integrate ed autosufficienti nelle quali gli spostamenti in un paese possono essere fatti anche a “piedi”.....continua..